mercoledì 17 luglio 2013

Scritte- Fabio Ricci




TITOLO: Scritte
AUTORE: Fabio Ricci
EDIZIONI: Zerounoundici- anno 2009

LA TRAMA: Dan Solo è uno scrittore baciato dalla fortuna, che sembra avere avuto tutto dalla vita: successo, soldi, una bella famiglia, una fama che rimarrà negli anni a venire. Esiste però una storia molto diversa, una verità che si nasconde dalle luci dei riflettori per confondersi nel buio e nel sangue. Qualcosa nel suo passato che, nel bene e nel male, l'ha reso quello che è oggi. 
Un passato che non è morto e sepolto come credeva e che sta per tornare a chiedere il suo dazio, un'ombra maligna con uno strano oggetto che scintilla nella mano...


L'AUTORE: Fabio Ricci nasce a Prato il 19/08/1979, da sempre appassionato di lettura, muove i primi passi nel mondo della scrittura durante il liceo, prima attraverso una serie di racconti brevi e successivamente con la stesura di Scritte, il suo primo romanzo lungo, cui fanno seguito altri quattro libri di cui solo l'ultimo, Spielen, viene pubblicato nel 2011. Esso fa seguito al già citato Scritte, entrambi vengono pubblicati dalla casa editrice milanese 0111 Edizioni, reperibile online e attraverso le principali librerie previa ordinazione. I modelli di scrittura di Ricci sono soprattutto la narrativa anglosassone fantastica e quella più horrorifica di stampo americano, i miti sono i vari King, Matheson, Gaiman, ma ama molto anche il fantasy realistico alla Martin e la fantascienza degli intramontabili Asimov e Dick. Sul versante nostrano apprezza molto Ammanniti, Culicchia e Morozzi, esponenti di una scrittura fresca, giovane e d'avanguardia. L'autore ha potuto approfondire e coltivare la passione per il genere letterario grazie alla sua lunga esperienza lavorativa presso la Libreria Marzocco.


LA MIA OPINIONE: sorprendente. Per me questa esperienza di lettura è stata una scoperta vera e propria. Scoperta dell'autore e del genere, che vi dico subito essere un horror con incursioni splatter. Assolutamente lontano dalle mie letture solite, ma nonostante questo mi sono trovata a macinare pagine su pagine. Pagine che sono 156, quindi non tante, l'ideale per approcciarsi a un tipo di libro diverso dal normale o per provare un brivido in questo torrido luglio. Ora, non l'abbia a male l'autore ma per me questa è un'ottima lettura estiva. Si sa che è una definizione killer, che una lettura estiva può divenire un best seller ma mai un classico della letteratura. Invece io ritengo che tutto dipenda dal genere di lettore che si è. Certo, se normalmente non si va oltre le famigerate Cinquanta sfumature... Personalmente d'estate mi piace sperimentare cose nuove e fare incursioni in altri generi, chissà perché d'estate e meno d'inverno il mio cervello ha bisogno di stimoli diversi. Fabio Ricci con questo romanzo horror ha sicuramente colpito il mio immaginario e a tratti anche lo stomaco. Scritto con una padronanza di linguaggio ammirevole, la trama si snoda avvincente e affascinante, anche raccapricciante, attraverso il mondo oscuro e inesplorato della psiche umana. Devo dire che a questo autore non manca nulla sotto il profilo della costruzione delle frasi, gioca con le parole come se fossero care amiche e il suo stile raffinato mi ha veramente incantata. 
L'idea è veramente accattivante e originale: due scrittori a confronto, di cui uno deviato che ama incidere le sue storie sulla pelle delle persone, che si incrociano per tutta la vita portandosi via a vicenda gli affetti più cari, siano essi storie o persone; idea anche un po' morbosa direi, il che non guasta in un romanzo che si posiziona in questo genere. E devo dire che l'abominevole signor P mi darà gli incubi: devo ammettere di aver avuto il voltastomaco nel capitolo finale...
Veniamo ora alle note da esordiente: all'inizio l'utilizzo di nomi di imprecisata origine (non sono riconducibili a una lingua straniera in particolare, ma a diverse) mi aveva spiazzato e reso un attimo difficile calarmi nella trama, insomma non sapevo dove ambientare nella mia mente il romanzo. Poi invece penso di aver capito: non dare un'origine ai personaggi li rende puri abitanti della fantasia, di un luogo che può esistere soltanto nel tuo cervello, e in quello dell'autore. E' come uno spazio neutro su cui lo scrittore ti fa atterrare, come se ti invitasse a casa sua. Ora, forse mi sto facendo dei viaggi mentali, ma è quello che ho sentito. 
Poi, ho trovato alcuni dialoghi un po' stereotipati. La cosa migliora sensibilmente con l'andare del romanzo, ma il capitolo in cui si conosce la compagna dello scrittore, Sheila, mi è sembrato preso da un film un po' anni Ottanta. Insomma, non è che il mondo dei sentimenti sia reso proprio realisticamente lì. Invece, la dimensione familiare viene ricostruita con più precisione e, appunto, poi si va migliorando. 
Insomma, da leggere!!


IN DUE PAROLE: molto originale, inquietante e accattivante (e risottolineo: molto ben scritto!!)

sabato 13 luglio 2013

La piazza dei libri a Firenze

C'era una volta Piazza della Repubblica a Firenze, bellissimo scenario con una delle librerie migliori della città. Le persone amavano passare dal negozio, fornito anche di un bar, anche solo per spendere un paio di minuti fra i libri o per rilassarsi in pausa pranzo. Personalmente io adoravo quel luogo, rifugio quando arrivavo troppo in anticipo a lavoro e ancor prima luogo di chiacchiere infinite durante l'Università. Poi la libreria ha chiuso e adesso non ho uno straccio di posto dove andare a rilassarmi e leggere (e poi magari comprare) mentre sono a Firenze. Niente da dire, l'atmosfera delle altre librerie in città è troppo asettica e per niente cozy e i bar del centro storico fanno pagare la sosta al tavolino assai cara.

Quindi, passando di lì l'altro giorno, ho visto questa iniziativa, che, sebbene di lodevole scopo, a mio avviso ha l'aspetto di uno stand da sagra di paese, quelle dove trovi i gioiellini fatti a mano accanto al lampredottaro e alla cartolibreria del paese, tutto insieme... Ma almeno l'idea di partenza è carina. 

La piazza dei libri se non altro non è un negozio di vestiti di marche low cost... QUI  un accenno di calendario.

baci & books!
Rose

blogger scomparsa..?

Ciao a tutti!
Volevo rassicurare tutti che non sono scomparsa, solo molto, molto impegnata col lavoro e quindi leggo più lentamente e capito sul blog meno di prima! Ma sto leggendo, e di gusto, due libri horror... qual genere più lontano dai miei gusti! Eppur mi piacciono e mi sto veramente divertendo, pagina dopo pagina.

A prestissimo con le review, nel frattempo controllate la mia pagina Facebook per leggere le cavolate che metto ogni tanto!!

Baci & books!

Rose

mercoledì 3 luglio 2013

Il giro del mondo in 80 giorni- Jules Verne

TITOLO: Il giro del mondo in 80 giorni
AUTORE: Jules Verne

LA MIA ESPERIENZA DI LETTURA: Come per Anna Karenina, non farò la solita scheda recensione, anzi credo che per i classici non la farò proprio mai. In rete si trovano mille sinossi dettagliatissime e non è di certo questo quello che voglio fare con questo post. Mi va invece di raccontarvi la mia esperienza di lettrice.

Divertita, intrigata, rapita, queste sono solo alcune delle mie reazioni mentre procedevo nella lettura. Come ho scritto nella pagina Facebook, davvero non capisco come si possa relegare un libro del genere alla letteratura per ragazzi soltanto. Con una tesi di laurea su un testo per l'infanzia, lungi da me classificare questo genere come minore, ma si sa che tante volte così viene percepito, come se i libri per bambini non possano sconfinare nel genere più ampio di "letteratura". Molti genitori comprano libri ai figli (se li comprano) senza neanche aprirli oppure scelgono i libri del Topo Stilton che osa anche riscrivere i romanzi. Mi chiedo se in Piccole Donne del topastro Beth muoia o la mandi in un centro benessere. Brrr!

Jules Verne è stata una bellissima scoperta. Ammetto di non aver mai letto nulla del francese avventuroso prima di questo libro e sono sicura che ben presto recupererò il tempo perduto. Ho trovato Il Giro meravigliosamente affascinante e pieno di descrizioni di alto interesse per un mondo che non c'è più. Devo essere sincera: fin dalle prime pagine mi ha catturato con la descrizione della flemma di Fogg, ma fino all'India mi chiedevo quando cominciassero le avventure e le descrizioni dei vari paesi. Ed è grazie al mitico Passepartout, capace di ficcarsi in ogni genere di guai che possiamo imparare meglio che a scuola come era strutturata la società dell'Ottocento. L'India britannica divisa tra due realtà e culture, la Cina dei trafficanti d'oppio, l'orgoglio dei giapponesi, l'America ancora inesplorata e abitata da "rascals", le pire funebri, i circhi, gli assalti al treno... Ah, che godimento! E ancora, è stato notevolmente interessante vedere come Passepartout, camminando per le città portuali, inizi a descrivere quella che adesso chiameremmo "globalizzazione", ovvero l'appiattimento e l'uniformazione delle realtà locali. Più di una volta infatti nota che gli sembrava di non essere mai uscito dall'Europa, visto che molti dei quartieri vicini al porto erano stati riadattati ai gusti occidentali.
E ancora i mezzi di trasporto: dai battelli a vapore alle barche a vela, i treni e le slitte... anzi, se devo eleggere il mezzo di trasporto che ho preferito, è stata la slitta a vela! Mi ha proprio fatto sognare ad occhi aperti e vorrei tanto un giorno poter provare l'emozione di viaggiare in questo modo. Chissà che non ci riesca!

IN DUE PAROLE: per sognare (anche da adulti)

lunedì 1 luglio 2013

Inferno- Dan Brown


TITOLO  Inferno
AUTORE Dan Brown
CASA EDITRICE Mondadori

LA TRAMA: Robert Langdon si sveglia a Firenze in un letto d'ospedale dopo aver perso la memoria. Tutto quello che sa è che una dottoressa, Sienna Brooks, sta cercando di salvargli la vita, facendolo scampare per miracolo all'attacco di un agente segreto piombato in ospedale per ucciderlo. Nasce così una lunghissima fuga dei due, alla ricerca degli indizi per sventare l'attacco all'umanità da parte di una delle menti più geniali del mondo della scienza, suicidatosi pochi giorni prima. Langdon dovrà usare tutta la sua conoscenza dell'arte, della letteratura e della storia mondiale per evitare che un terribile virus, Inferno, colpisca il mondo intero.

LA MIA OPINIONE: Firenze, Inferno, il volto di Dante in copertina. Che bella operazione di marketing per sviare il lettore. Se cercate tracce del sommo poeta in questa sesta opera di Dan Brown, ne troverete pochissime. Che peccato. Che occasione sciupata. E dire che la città toscana ne offre di spunti per un thriller come questo, con i suoi edifici gotici, le viuzze medievali e le mille simbologie nascoste nella Divina Commedia. 
Ho letto tutti i libri con Langdon protagonista e questo è il peggiore. Lento, farraginoso e anche prevedibile. Voglio dire, io non sono un genio del male e non brillo per la logica, eppure sono riuscita a prevedere molti dei colpi di scena inseriti nel libro. La sensazione che ho avuto è che il signor Brown abbia fatto una vacanza a Firenze e abbia detto " Bella, ci voglio scrivere un libro", ma senza calare la trama all'interno della natura della città gigliata. Non mi aspettavo di certo un libro di elevato spessore culturale, ma che un personaggio professore universitario come Robert Langdon, in piazza della Signoria, sappia pensare soltanto alla moltitudine di membri maschili esposti... mi fa veramente cadere le braccia. Questa cosa dell'apparato genitale maschile in piena vista deve essere un'ossessione per Dan Brown, perché ricordo che anche in Angeli e Demoni ne aveva accennato. E che in Palazzo Vecchio, con davanti agli occhi il Genio della Vittoria di Michelangelo, riesca a pensare soltanto alla "presa del pene" della statua di Ercole e Diomede, ecco, rende l'idea del livello di questo romanzo. 
Unica cosa positiva: la motivazione del "cattivo" di turno. Ambigua, accattivante nella sua malvagità. Introduce poi il movimento transumanista, che io ignoravo e che mi ha incuriosito (no, tranquilli, è solo curiosità intellettuale, non mi vedrete con una H+  tatuata sulla spalla!!)

Insomma, fatevelo prestare, non spendeteci tutti questi soldi.

IN DUE PAROLE: deludente e artificioso