TITOLO: La storia Infinita
AUTORE: Michael Ende
EDIZIONE: Corbaccio
TRAMA: il giovane Bastiano Baldassarre Bucci entra un giorno in un negozio di libri antichi. E' pingue e goffo e non brilla certo per coraggio. Afferrato da un istinto che neanche lui sa spiegare, ruba un libro dalla copertina rosso rubino decorata con due serpenti che si mordono la coda. Quel giorno decide non presentarsi in classe e si nasconde nella soffitta della scuola a leggere. Le ore passano ed egli matura l'idea di non tornare neanche a casa, dove lo attende un padre vedovo distrutto dal dolore e assente, che, nella mente del ragazzo, nemmeno noterà la sua assenza. Nel frattempo, il nostro protagonista vive le avventure di Atreyu, l'eroe che dovrà cercare il salvatore di Fantàsia attraverso i suoi molteplici mondi. Una storia che attirerà Bastiano più dell'immaginabile, tanto da farlo atterrare in Fantàsia, dove il rischio di perdere se stessi è più reale di quanto si pensi...
LA MIA ESPERIENZA Questo è un libro imprescindibile, ormai, dalla sua versione cinematografica, la quale ahimè ha invece allontanato molti dalla lettura del romanzo. Lo riporto con sommo dispiacere, in quanto da piccola ho amato il film e la sua indimenticabile colonna sonora, mentre ho poi appreso che proprio la pellicola ha fatto sì che molti non leggessero il libro, per la sua superficialità e sconclusionatezza. Beh, dopo aver concluso la versione cartacea de La storia Infinita, posso capire molte delle critiche mosse al film. Posso iniziare in un modo solo: il libro è tedesco, il film americano. E lo dico senza nessun snobismo, ma è indubbio che gran parte della personalità delle due culture sia filtrata nel riportare la medesima storia. Nel film si racconta solo la prima parte del romanzo, la missione di Atreyu e Fùcur, mentre la storia va avanti riportandoci l'esperienza di Bastiano dentro Fantàsia. Quindi manca un pezzo e la fine è stata pure modificata, facendo entrare Fantàsia nel mondo umano e non viceversa (non ho mai visto i seguiti, quindi non so se siano state riprese altre parti del libro). Alla fine sono rimasta sorpresa e impressionata dalla profondità di significato che si può trovare nel romanzo; è sicuramente uno di quei libri che si devono rileggere più volte, nel corso degli anni, per poter afferrare meglio i concetti filosofici che vi si nascondono. Il mondo della fantasia e dell'immaginazione viene preso a pretesto per affrontare il nostro mondo, ma in un modo così raffinato e poco scontato come si trova raramente. Bastiano deve entrare in Fantàsia per perdervisi, per allontanarsi dalla sua vita, solo per ritrovare se stesso e superare tutti i conflitti psicologici che la morte della madre, la freddezza del padre e la sua incapacità ad affrontare le difficoltà gli hanno provocato. E' un vero e proprio percorso iniziatico, al limite del comprensibile a volte, che però lo porterà a toccare i lati migliori e peggiori di sé, per ritornare nel nostro mondo cambiato, rafforzato. Un bambino nuovo che inizierà anche un nuovo rapporto col solo genitore rimastogli.
Il mondo di Fantàsia è appunto questo, l'immaginazione libera e selvaggia, scevra da regole e logiche, e che può essere sia buona che cattiva. L'Infanta Imperatrice è il principio che assicura l'esistenza sia del bene che del male, non giudica, ma lascia esistere, perché ci deve essere il serpente nero affinché esista il bianco nel simbolo dell'Auryn ed entrambi regolano il mondo. La scritta su Auryn, "Fa ciò che vuoi", ricorda quei principi secondo cui solo la nostra volontà vera e profonda può portarci alla felicità, ma per trovarla è necessario cadere nel buio e risollevarsi.
E poi sì, certo, c'è il Drago della Fortuna! E tutte le creature che potete aver amato nel film! Ma sappiate questo: nel libro vi attende molto di più per sognare e anche per riflettere.
P.s. Il mio preferito è Graogramàn! E cercate l'edizione con due colori e i capilettera decorati. Sono una delizia per gli occhi...
IN DUE PAROLE: onirico e profondo
La colonna sonora non si discute!