venerdì 25 ottobre 2013

Argento Vivo- Marco Malvaldi



TITOLO Argento Vivo
AUTORE Marco Malvaldi
EDIZIONE Sellerio


TRAMA: C’è una rapina nella casa di uno scrittore molto noto; col bottino, sparisce il computer in cui è salvato il suo ultimo romanzo non ancora consegnato alla casa editrice e incautamente non conservato in altro modo. Da questo momento il file comincia a scivolare come argento vivo sul piano accidentato della sua avventura, e si insinua, imprendibile e vivificante come il metallo liquido degli alchimisti, nel tran tran quotidiano dei tanti e diversi protagonisti. Ognuno dei quali sarebbe per sorte lontanissimo dagli altri, ma si trova coinvolto occasionalmente a causa della deviazione che quel manoscritto ha impresso nella sua esistenza. Il grande scrittore e la moglie; il giovane ingegnere a tempo determinato che lotta con la vita insieme alla affannata compagna; la bella agente di polizia, che conduce l’indagine in competizione con il laido superiore; la banda dei balordi; il tecnico appena disoccupato che c’è capitato per caso; il vecchio editore e la giovane editor. Questa varietà di personaggi, con i loro pezzi di vita, l’autore muove intorno alle eventualità aperte dallo svolgersi dell’inchiesta di polizia, su cui a loro volta gli individui incidono inconsapevoli con le scelte che fanno, creando una commedia degli incroci della vita. (tratto da Sellerio)



LA MIA OPINIONE: sapete cosa odio nei gialli? Ma anche nei thriller? Il tono da investigatore/poliziotto maledetto, con una sigaretta sempre in bocca, gli alimenti da pagare alla ex moglie e uno studio/appartamento in perenne soqquadro... Insomma avete capito, quel tono lì. Ma per fortuna che c'è Malvaldi, che quel tono lì non sa neanche cos'è e ci lascia sempre col sorriso, pagina dopo pagina. Non perché scriva di personaggi comici, ma perché si tratta di personaggi tanto normali che, guarda un po', sono proprio come noi. E diciamocelo: ci piace sapere che anche la nostra vita può finire tra le pagine di un romanzo.

Sarò sincera con voi, Malvaldi mi piaciucchiava, ma non mi ha mai esaltato prima. Ovvero, il primo libro del BarLume mi ha fatto venire il singhiozzo dal ridere, tanto che Marito si lamentava che lo svegliavo; il secondo ok, il terzo l'ho trovato una ripetizione degli stessi schemi narrativi, tanto che non ho mai letto il quarto. Ebbene, sono molto, ma molto contenta di aver letto Argento Vivo e sono molto molto felice che abbia lasciato da parte il gruppetto (seppur spassoso) dei vecchietti per poter affrontare nuove tematiche. Oddio, un barista c'è sempre ed è, come al solito, fantastico. Anche se io vorrei trovarne uno così, sopratutto nelle mattine no. Chissà, forse sono un prodotto tipico pisano e non li esportano...

Cosa si legge con questo libro? Un giallo che non è un giallo, perché in realtà lo sappiamo fin dall'inizio chi ha fatto cosa, seguiamo semplicemente la poliziotta nelle indagini, in una commedia degli equivoci che vede tutto, in apparenza così semplice, complicarsi passo passo. Fino all'arrovogliamento totale globbale (come direbbe Caccamo). Una sfilata di umanità che non può non coinvolgere e appassionare. Ho trovato Malvaldi cresciuto e maturato e la complessità della trama lo dimostra. Questo libro mi è veramente piaciuto, tanto che ho scritto la recensione in anticipo (ma l'ho postata solo a lettura ultimata!). E si sa, le mani prudono quando un romanzo è piaciuto molto, o per niente. Questa volta si tratta della prima!



IN DUE PAROLE: spassoso, un buon amico per i viaggi in treno.

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