AUTORE HARUKI MURAKAMI
EDIZIONE ITALIANA EINAUDI, 2O11
PAGINE 724
Trama: Giappone, 1984. Masami Aomame e Tengo Kawana sono i due protagonisti e i due punti di vista attraverso i quali vediamo svolgere la trama. Seguiamo le loro vite per capitoli, ognuno dedicato a uno dei due personaggi. Iniziamo con Aomame, trentenne insegnante di fitness, la quale, seduta sul sedile posteriore di un taxi si trova bloccata sulla tangenziale per un ingorgo. L'autista le consiglia di scendere dalla macchina e di prendere una scala di emergenza che si trova lungo la corsia. Per quanto bizzarra la proposta possa sembrare, alla ragazza non rimangono molte alternative per arrivare in tempo al proprio, inquietante, appuntamento. Aomame non lo sa, ma uscendo dall'ordinarietà, produrrà un cambiamento irreversibile nella trama del mondo e "uscirà" dal 1984 per entrare in un'altra realtà, apparentemente uguale a prima, ma con alcune differenze. I binari della sua vita divergono e la portano a ritrovare qualcosa sepolto nel suo cuore, da lungo tempo...
Tengo è un giovane professore di matematica e aspirante scrittore al quale viene proposta una frode: riscrivere l'imperfetto romanzo fantasy di una diciassettenne in modo che diventi un best seller, La crisalide d'aria. Tengo ancora non sa che finirà per entrare in quella storia più di quanto crede e vorrebbe, mentre il mondo si plasma sulla falsariga delle sue parole. Ed è così che la "realtà" si popola di inquietanti esseri magici, i Little People, compare una setta religiosa dai molti lati oscuri e la sua vita si tinge di tinte forti.
Il mio parere: 1Q84 è un libro uscito in Giappone nel 2009 ed è conosciutissimo in patria e all'estero. In Italia non so quanto successo abbia avuto, io l'ho scoperto per caso (dopo l'acquisto del mio Kobo, era infatti inserito nei primi tre titoli gratuiti a cui avevo diritto e, come ho già detto, me la sentivo di sperimentare...)
E' stato pubblicato in tre volumi in Giappone, i primi due qui raccolti in un unica soluzione da Einaudi, mentre il terzo volume è uscito nell'ottobre 2012 in Italia, separato, pubblicato sempre da Einaudi.
Il ritmo della storia è alquanto lento, ma per chi è abituato alla letteratura giapponese non è un problema. Il mio consiglio è di insistere, il vero clou del plot lo si trova solo nel secondo libro, quindi non bisogna farsi scoraggiare!
Mi piace molto la trama, avvincente al pari di un thriller e piacevolmente sconcertante come un reale fantastico sudamericano. La presenza anche di una struggente storia d'amore fa sì che possa piacere a un pubblico più vasto. L'uso delle parole è degno di un maestro e devo dire che la traduzione è ben curata, anche se avrei gradito più note a piè di pagina per spiegare alcuni termini lasciati in originale. Non ho avvertito però, come in altri testi tradotti da lingue molto lontane dalla nostra, quell'incapacità di comprendere alcune note folkloristiche o relative ad altre culture.
L'amore che vi viene descritto, così totale e disperato da ricordare le Grandi Storie d'Amore che abbiamo letto nei classici, è così veritiero e toccante da far piangere in più punti (io almeno mi sono commossa!). Non voglio svelare troppo, perché questo aspetto è uno dei punti forti del romanzo e vale la pena non rovinare la sorpresa a potenziali lettori.
L'amore che vi viene descritto, così totale e disperato da ricordare le Grandi Storie d'Amore che abbiamo letto nei classici, è così veritiero e toccante da far piangere in più punti (io almeno mi sono commossa!). Non voglio svelare troppo, perché questo aspetto è uno dei punti forti del romanzo e vale la pena non rovinare la sorpresa a potenziali lettori.
La fine del primo volume italiano poi, ti lascia così tanto in sospeso nell'azione che ti viene voglia di correre a comprare il seguito (cosa che ho fatto!). Non so come abbiano potuto aspettare tanto i lettori che hanno letto il libro in passato!!
E' stato scritto che questo autore ci fa vedere come scrivere un classico nel nostro secolo. Totalmente d'accordo.
Stella stellina: 5 su 5
E' stato scritto che questo autore ci fa vedere come scrivere un classico nel nostro secolo. Totalmente d'accordo.
Stella stellina: 5 su 5
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