Titolo: Doppler- vita con l'alce
Autore: Erlend Loe
Editore: Iperborea
Trama: Andreas Doppler è un norvegese modello: sposato con figli, lavoro rispettabile, bella casa nel quartiere intellettuale-radical chic di Oslo, ciclista appassionato. In seguito alla morte del padre, decide di fare una escursione nel bosco cittadino in bici, cade e sbatte la testa. A stare così, schiena a terra, a guardare le fronde e gli alberi, decide che deve prendersi una pausa dal mondo civile e si trasferisce a vivere in una tenda nel bosco. Questa sua fuga sarà un'occasione per vedere il mondo da lontano, scovare le nostre abitudini che ci fanno sentire più sicuri, riflettere su cosa significa essere figli e genitori.
La mia esperienza: avevo deciso di non scrivere questa recensione, poi trovandomi in un periodo di forte difficoltà a leggere, mi dispiaceva lasciare il blog fermo... Non volevo scrivere di Loe perché è lo scrittore su cui ho fatto la tesi e il rapporto tra me e lui (ovviamente platonico e reale solo nella mia mente) è troppo intimo e personale. Non volevo scrivere di lui perché in Italia è poco conosciuto e se questa cosa da un lato mi dispiace, dall'altro me lo fa sentire ancora più mio. Sono una lettrice gelosa e viziata, lo so.
Loe è un genio. Miglior esempio del movimento dei naivisti scandinavi, unisce una profonda introspezione a uno stile apparentemente semplice e bambinesco, ingenuo appunto. Frasi brevi, linguaggio semplice, attitudine basica, ironia infantile per scavare nelle complessità dell'uomo moderno.
Doppler è stato forse il successo più grande dopo il suo capolavoro, che tutto il mondo dovrebbe conoscere, che fu "Naïf.super". Riprende anche qui l'idea del ritiro dal mondo, ma lo fa con un'ottica più grande, arrivando a rifiutare le consuetudini e la civiltà, vivendo ai bordi di Oslo e urinandovi sopra, letteralmente, ogni mattina. Doppler diventerà un guru involontario e poco collaborativo, volendo soltanto allontanarsi da quel genere umano che ora invece si accorge di lui e lo rincorre. Scordatevi però amarezze e frasi al vetriolo: per Loe non occorre essere pedanti per essere sinceri.
Rileggo sempre un libro di Loe quando mi sento un po' persa, perché con la sua apparente, semplice ironia riesce sempre a ricordarmi le cose importanti della vita.
In due parole: curativo e divertente
credits: segnalibro nella foto by Bookbeads