Buongiorno,
era da un po' che non guardavo il blog e sono rimasta basita dalla data dell'ultima pubblicazione! Mentre su Facebook qualcosina sono riuscita a postarvi, qui l'ultimo articolo è già ricoperto di polvere... Me ne scuso e vi propongo questo post-fiume, che spero leggerete o che potete usare per arrivare direttamente alle mini recensioni ivi contenute.
Il motivo è che me ne sono capitate di tutti i colori in questi mesi, rallentando l'attività di lettrice e anche togliendomi ogni voglia di scrivere. Andando con ordine, first things first: sono rimasta incinta! Bellissima notizia, ma ho sofferto di nausee fortissime il primo trimestre che mi hanno impedito di aprire libro. Devo dire che sono stati mesi di noia profonda. L'unica cosa che potevo fare era guardare un po' di televisione: potete capire il mio disagio, non sono mai stata una grande amante del piccolo schermo. Ho potuto così sperimentare la Grande Noia e capire come si vive una vita senza libri: vi posso assicurare che il cervello muore, letteralmente. Mi sentivo un'ameba, associavo il leggere (ovvero, il movimento degli occhi) alla nausea ed ero pervasa da un'inquietudine e un tedio mai provati prima. Credo che sia stato il periodo più lungo della mia vita che ho passato senza leggere.
Successivamente, ho perso un amico, il mio compagno di letture da 12 anni e non mi sono ancora ripresa. Lo avete conosciuto nella foto che ho scattato per Libriomancer. Se n'è andato così, all'improvviso e io ancora non riesco a crederci.
Come ho già avuto modo di dire su Facebook, nel dolore non sono riuscita a leggere molto, avevo bisogno del conforto di persone care e familiari ed è per questo che mi sono buttata con la voracità di una bulimica sulla biografia di Freddie Mercury di Lesley-Ann Jones, intitolata con molta poca fantasia "I Will Rock You". Un libro diverso dal solito, potete pensare, ma in realtà mi piace alternare generi, leggere romanzi come saggi o biografie. E Freddie è uno di casa, ha cresciuto me e mio fratello, le sue parole sono fonte di ispirazione continua. Devo dire che il libro è ben scritto, anche se si dilunga molto in dati, classifiche e dettagli discografici, il che è comprensibile se si vuole inquadrare il contesto, ma che rompe un po' il flusso della narrazione. Inoltre, da brava inglese, l'autrice ama indulgere un po' troppo nei dettagli piccanti; quando invece si lascia andare ai propri ricordi, si hanno dei bellissimi spaccati di vita vera, emozioni e colori che rendono il tutto più umano. Il ritratto di Freddie che ne viene fuori è bellissimo, un uomo che ha dato tutto e che ha voluto tutto, senza risparmiarsi o accordare sconti alla vita. Le testimonianze più toccanti sono, oltre a quelle dirette dell'autrice, quelle degli amanti inconsolabili, lasciati svuotati dalla scomparsa dell'artista, come paesi devastati da uragani. Lettura consigliabile.
Resuscitata a nuova vita grazie al secondo trimestre di gravidanza, e ringraziando il Cielo che è stato inventato, ho scoperto di essere in ritardo per affittare il mio solito b&b a Torino per il SalTo. Tristemente ho appreso che il nostro solito e comodissimo appartamentino era già stato prenotato. A dire il vero, la proprietaria me ne ha proposto un altro, più grande e in condivisione con un'altra coppia, ma non me la sono sentita, vuoi per l'umore, vuoi per la gravidanza.
E meno male che non l'ho accettato, direi! Perché due settimane fa mi sono pure fratturata una caviglia scendendo un marciapiede! Per cui vegeto di nuovo fra divano e letto e la cosa più emozionante che mi capita è lavarmi i capelli. Stavolta però niente nausee e almeno riesco a leggere. Ho finito due libri e sono in dirittura d'arrivo del terzo. Ho finito Il profumo, di cui farò una recensione "ammodino" qui di seguito, mentre un altro l'ho lasciato in sospeso, a causa di una voglia irrefrenabile di Percy Jackson e di Marito, che mi ha procurato i tre libri della saga che mi mancavano.
Percy Jackson e La Maledizione del Titano (Rick Riordan) l'ho finito in pochissimo tempo. Vuoi per il tempo libero, la relativa brevità della storia e una trama un poco ripetitiva. Il terzo della serie, secondo me soffre della sindrome da "tessera del mosaico", fondamentale per il megaplot ma un po' anonimo di per sé. Percy incontra Artemide e le sue Cacciatrici, eterne fanciulle immortali un po' misantropi, mentre Annabeth viene rapita e costretta a una punizione "titanica": per salvarla Artemide si immola al suo posto. Le cacciatrici, Percy e Talia, figlia di Zeus, partono alla volta di San Francisco, dove si trova il monte dei Titani in questo secolo, per trarre in salvo entrambe.
Come dicevo, godibile, ma un po' piatto. Sto già leggendo il quarto, La battaglia del Labirinto, molto più dinamico e interessante, a riconferma del fatto che il libro precedente serviva come mezzo per arrivare ad eventi più succosi.
Il povero accantonato è Il Pendolo di Foucault di Umberto Eco. I suoi libri hanno sempre il potere di farmi sentire, in un modo bellissimo, ignorante e minuscola... Beh forse non era il momento giusto, forse la voglia di distrazione ha vinto... Non rinuncio però all'impresa, come direbbe Percy. Nella vita, bisogna provare e riprovare e non mollare. E se ti danno limoni, vendi limonata...
Alla prossima!
Rose Libris