TITOLO Alice e gli echi del passato
AUTRICE Ambra Pellegrini
CASA EDITRICE Marco del Bucchia editore
TRAMA: La tranquilla comunità di Campo, piccola realtà immersa nel cuore della Toscana, viene scossa dal ritrovamento del corpo senza vita di un trentacinquenne brutalmente accoltellato, in apparenza morto per dissanguamento. Alla ricerca dell'assassino di una vittima non troppo innocente, l'ispettore Alicellen Ricci - seguendo lo spettro di un omicidio simile commesso molti anni prima - finirà fatalmente per doversi confrontare con ricordi cupi legati ad indagini irrisolte. (tratto da Del Bucchia editore)
LA MIA OPINIONE: In Toscana abbiamo un modo di dire che può sembrare demodè, ma vi assicuro essere ancora in uso: "ganzo". Il termine, tipicamente giovanile ma in voga anche in altre generazioni da decenni, indica qualcosa di divertente e stimolante e riassume bene ciò che pensavo mentre leggevo questo giallo, ben architettato, frizzante e accattivante. Conosco Ambra da moltissimo tempo, abbiamo frequentato insieme il corso di scrittura creativa quando ancora nutrivo ambizioni letterarie, per cui sono molto, molto felice di vedere questa sua evoluzione. L'avevo lasciata quando ancora era alle prese con racconti brevi ma incuriosita e intrigata dal romanzo giallo ed eccolo qua, il suo prodotto. Anzi, il secondogenito se non ricordo male. Devo dire di avere una ammirazione speciale per chi scrive gialli, in quanto lo ritengo un processo talmente complesso da rimanere un mistero per me: organizzare la trama, disseminare gli indizi, senza scadere in ovvietà e poi, non da poco, c'è la parte di ricerca dell'arma del delitto, i suoi effetti, insomma tutto quello che rende un giallo credibile. Per me è un'impresa erculea, dato che mi fermo molto spesso a quel magico momento di creatività in cui mi appare l'incipit di una storia... che poi rimane lì.
Ritornando a noi, all'inizio ero un po' spiazzata dalla particolarità della protagonista, una poliziotta con un passato da ballerina, ma poi questa ragazza così umana, piena di dubbi e insicurezze mi ha conquistata e l'ho amata, anzi, adesso lancio un appello all'autrice: la vorrei veder ballare! Ci sono molti riferimenti alla danza in questo romanzo, ma mi piacerebbe anche vederla esercitarsi, come se fosse un suo yoga personale, per rilassarsi e concentrarsi meglio sulle indagini. Insomma, ancora più danza! Anche se devo dire che tenere i piedi in quinta durante un interrogatorio non è da tutti i giorni... Dico così perché pare proprio che a questo libro ne potrebbero seguire altri, a quanto è stato detto alla presentazione a cui ho assistito.
Filippo è il collega di Alice e devo dire che è molto ben caratterizzato, con quelle sue manie da perfezionista maniaco della pulizia, e risalta tanto da affezionarcisi. Io vedrei bene anche un racconto con lui protagonista, come spin-off.
Un momento di amarcord c'è stato quando è spuntato fuori un vecchio personaggio di Ambra, conoscenza dei tempi del corso di scrittura. Non si tratta di omonimia, come mi è stato spiegato è proprio lo stesso personaggio che non aveva ancora finito di parlare con la scrittrice. Mi è piaciuto molto questo riallaccio col passato, un vero e proprio eco appunto, che esula la storia e si intreccia con la vita dell'autrice. So quanto sia gelosa delle trame (e a ragione), quindi non ne menzionerò qui il nome, ma sappiate che io lo conoscevo già da prima! Ecco!
Insomma, che ne penso? Che è da leggere, è veramente ganzo, ben strutturato e ci offre uno spaccato dei mille volti dei classici soggetti di paese, figure "di spicco" sempre attente a non rovinare la propria reputazione con gossip e scandali. E se il finale vi sembra un po' sdolcinato... sappiate che a fine lettura ho detto solo una parola a Marito: "Diabolica!"
IN DUE PAROLE: frizzante e accattivante