mercoledì 18 settembre 2013

La Piena- Mikael Niemi


TITOLO: La piena
AUTORE: Mikael Niemi
CASA EDITRICE: Iperborea

TRAMA: All’inizio è solo un mormorio, un’eco lontana. Poi un boato, un rombo sinistro. E quando lo vedi arrivare è troppo tardi: un muro di acciaio in corsa, un ruggente mostro famelico che inghiotte ogni cosa. È il fiume Lule, nel nord della Svezia, che per le lunghe piogge d’autunno monta in un’incontenibile onda devastando la valle e trasformando le sue alte dighe in risucchianti cascate. È la natura che si ribella, la morte che ti insegue, il diluvio che ti punisce. All’improvviso ogni sicurezza, norma e ordine vengono spazzati via, rimane solo una vertiginosa lotta contro il tempo e l’acqua per la vita: cosa saremmo disposti a fare per salvare noi stessi e i nostri cari? Il panico mette a nudo la vera natura dell’uomo, risveglia i suoi fantasmi e i suoi demoni, scatena le più imprevedibili reazioni di crudeltà, altruismo, vendetta e amore. C’è chi si trova a cavalcare una baita travolta dai flutti e chi si aggrappa al cadavere di un amico come a un provvidenziale salvagente, chi pensa a salvare e chi a uccidere, e chi aveva deciso proprio quel giorno di suicidarsi, ma finisce a sorvolare la catastrofe con il suo elicottero per amore della moglie che lo ha rovinato. Con una suspense mozzafiato, l’energia magnetica della sua lingua e lo humour acuto e spietato con cui crea personaggi memorabili, Mikael Niemi ci trascina in una cavalcata selvaggia attraverso una rocambolesca apocalisse, un’epopea pulp che forza i confini della realtà e ne stritola i limiti per spremere il succo delle nostre ansie e debolezze, per farci vivere l’assurdità dell’incubo che a volte si confonde con la realtà. (tratto da: Iperborea)

LA MIA OPINIONE: un capolavoro. Oggi la recensione si esaurisce qui. Non c'è bisogno di aggiungere altro. Compratelo e basta.



No, va bene, il mio colossale egocentrismo mi spinge a scrivere anche la mia esperienza, ma davvero, non ce ne sarebbe bisogno. Ho già detto in un articolo del mio amore per Iperborea (e del mio incontro magico con Niemi!), per quelle traduzioni così accurate e anche per l'estetica, che in un libro cartaceo ha la sua notevole parte. Le pagine ruvide come carta da acquerelli, il formato inconfondibile, le belle immagini di copertina lo rendono un prodotto di altissimo livello, non solo per la qualità insita delle opere, ma anche dal punto di vista tattile, visivo, sensoriale insomma. Ma sto divagando.
Il fiume ti prende e ti travolge. Quando la piena arriva, arriva. E così la narrazione di queste vite, questi personaggi che si trovano ai bordi del fiume Lule nel momento dell'esondazione. Goccia dopo goccia, la diga si rompe e il fiume si riprende la sua libertà, trovando altra acqua al suo passaggio, i bacini delle altre dighe e portando morte e distruzione tutto intorno. Un capitolo per ogni personaggio, che narra con il proprio stile e lessico. Dal romanzo collettivo emergono dei personaggi chiave più importanti di altri, uno su tutti Vincent, ma anche sua figlia Lovisa o Adolf, l'autista delle celebrità. Ogni lettore può trovare qui un personaggio che lo rappresenti e che lo porti dentro il dramma, a chiedersi: "Sta per arrivare la piena, puoi portare con te solo tre cose. Cosa porti?"
Un'umanità ricondotta alle origini, ed è questo il momento in cui viene fuori la nostra vera natura: ci sono assassini che escono allo scoperto, madri coraggio che affrontano il fiume e arrivano a rubare e ingannare pur di salvare i figli, ex coniugi che si aggrappano l'uno all'altra dopo veleni e cattiverie (le brioche salate sono state un capitolo esilarante!), la vita vera, nuda e cruda schiaffata sulla pagina, ma senza eccessi. Ecco, una cosa che ho apprezzato molto di Niemi è la capacità di rendere vero e verace ogni parola senza arrivare a forzature estreme ed artificiose. Per questo quando ho riletto la sinossi e ci ho trovato la parola "pulp" ho aggrottato la fronte. Non è pulp, almeno non nell'accezione che gli do, quindi non aspettatevi sbudellamenti o gratuite descrizione di violenze. 
Un altro tema conduttore è l'appartenenza, per alcuni personaggi, alla popolazione sami, questi svedesi non svedesi che provengono dal Grande Nord. Viene fuori in questi ultimi momenti di civiltà la loro appartenenza al mondo naturale e la loro relazione stretta con gli animali, quasi sciamanica. Senza però infarcirci di idilliache narrazioni alla "Balla coi lupi", infatti ne vediamo anche gli aspetti peggiori, quelli legati all'abuso di alcol e all'emarginazione che, nonostante la grande società svedese, essi provano. 
Un aspetto che amo degl'iperborei libri è questo squarcio sul mondo nordico, che ci è estraneo per lo più, questa capacità di farci conoscere una realtà che apparentemente è come la nostra ma che ci è meno familiare di quella nord americana. Io ritengo i libri di questa casa editrice un ottimo antidoto contro l'omologazione e la americanizzazione della nostra società, per aprire veramente la mente, cosa che molte letture proposte dalle "major" non ci permettono di fare.
Un romanzo da leggere, da far entrare dentro come l'acqua del grande fiume per riflettere su cosa faremmo noi, cosa siamo noi in fondo in fondo, quando gli orpelli della vita ci lasciano nudi e scoperti, come due progenitori all'alba del tempo.

IN DUE PAROLE: (non ci sono parole che ingabbino il fiume, ma se proprio devo...) Inarrestabile, trascinante

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