Titolo: Nudi e crudi
Autore: Alan Bennett
Editore: Adelphi
Trama: una coppia dell'alta borghesia londinese torna a casa una sera e trova l'appartamento svaligiato. Nel senso che, della casa, sono rimasti soltanto i muri. Tutto andato: mobili, tappezzerie, effetti personali. I due coniugi vivranno la cosa in modo differente e sarà per loro un'opportunità che non viene data a molti, cioè di riflettere sulle proprie vite e ripartire da capo. Sapranno coglierla?
La mia esperienza: Terzo libro di Bennett che leggo. Anche questo molto breve, potrebbe essere un'ottima piece teatrale (e mentre scrivo scopro che qualcuno ci aveva già pensato). Come al solito Bennett indaga le dinamiche sociali inglesi con il suo umorismo tagliente che va dietro alle quinte nelle vite di persone ordinarie, come se ne trovano tanti. Mr e Mrs Ransome non sono altro che la copia dei nostri genitori, o parenti, o colleghi e datori di lavoro. Quante volte ci siamo chiesti come vivano la loro esistenza, queste persone perfette e inamovibili come i capelli di Moira Orfei! Respireranno pure loro? Proveranno sentimenti che li scarmiglino una volta ogni tanto? E se succedesse un uragano, come reagirebbero? Ecco, queste poche pagine di Bennett ci portano proprio a quel momento fatidico, in cui tutto cambia per chi non cambia mai. E noi, con sguardo voyeuristico, fra una risata e l'altra, scopriamo la loro intimità.
Ne ho letti altri, di autori che vanno a scoperchiare le pentole, sollevare i veli della borghesia. Spesso non mi sono piaciuti, i loro libri mi sono sembrati talvolta delle geremiadi sulla propria incapacità di trovare un posto nel mondo. Ecco, se anche voi avete avuto la mia stessa esperienza, sappiate che Bennett non è così. Dotato di un umorismo, come ho già avuto modo di scrivere, alla Oscar Wilde, ci lascia di sasso mentre ridiamo, consapevoli di stare ridendo di noi stessi, colti in flagrante sul luogo del delitto.
In due parole: umoristico e tagliente
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