lunedì 15 aprile 2013

Kathryn Stockett- L'aiuto- The help

Sono giunta a questo libro per vie traverse, se non di più: attraverso un giro nella rete, da sito a sito, seguendo un duo di compositori di musiche da film (per la vostra curiosità, Two steps from hell). Sono così arrivata al trailer del film "The help" e mi sono detta che quel libro poteva piacermi. In effetti aveva tutte le caratteristiche per diventare uno dei miei libri preferiti, di quelli che si legge e rilegge negli anni: vita quotidiana e denuncia sociale, stile leggero ma non frivolo e a tratti divertente, ambientazione negli Stati Uniti del Sud. Quindi, anche se in ritardo sulla pubblicazione, l'ho preso. Ora, non sono uno squalo da uscita letteraria, non mi importa di leggere e recensire l'ultima novità, preferisco che i libri vengano a me con i loro tempi. Non siamo sempre pronti a leggere tutto, quindi amo fare della serendipità il mio criterio di scelta delle letture. Come potete leggere nella TBR Pile, ho preso l'edizione con il titolo italiano e la copertina diversa, un po' perché sono contro alle ripubblicazioni dei libri con la locandina del film in quanto ti portano troppo a vedere i personaggi con le facce degli attori, un po' perché il "libraio spacciatore" di mio cugino l'aveva messa a sconto!!






TITOLO: L'aiuto
AUTORE: Kathryn Stockett
EDIZIONE: Mondadori
PREZZO: € 10,50




TRAMAE' l'estate del 1962 quando Eugenia "Skeeter" Phelan torna a vivere in famiglia a Jackson, in Mississippi, dopo aver frequentato l'università lontano da casa. Skeeter è molto diversa dalle sue amiche di un tempo, già sposate e perfettamente inserite in un modello di vita borghese, e sogna in segreto di diventare scrittrice. Aibileen è una domestica di colore. Saggia e materna, ha allevato amorevolmente uno dopo l'altro diciassette bambini bianchi, facendo le veci delle loro madri spesso assenti. Ma il destino è stato crudele con lei, portandole via il suo unico figlio. Minny è la sua migliore amica. Bassa, grassa, con un marito violento e una piccola tribù di figli, è con ogni probabilità la donna più sfacciata e insolente di tutto il Mississippi. Cuoca straordinaria, non sa però tenere a freno la lingua e viene licenziata di continuo. Sono gli anni in cui Bob Dylan inizia a testimoniare con le sue canzoni la protesta nascente, e il colore della pelle è ancora un ostacolo insormontabile. Nonostante ciò, Skeeter, Aibileen e Minny si ritrovano a lavorare segretamente a un progetto comune che le esporrà a gravi rischi. Il profondo Sud degli Stati Uniti fa da cornice a questa opera prima che ruota intorno ai sentimenti, all'amicizia e alla forza che può scaturire dal sostegno reciproco. Kathryn Stockett racconta personaggi a tutto tondo che fanno ridere, pensare e commuovere con la loro intelligenza, il loro coraggio e la loro capacità di uscire dagli schemi alla ricerca di un mondo migliore.



L'AUTRICE: Kathryn Stockett è nata e cresciuta a Jackson, Mississippi. Dopo la laurea all'Università dell'Alabama in Inglese e Scrittura Creativa, si è trasferita a New York dove ha lavorato nell'editoria e marketing per nove anni. Al momento vive ad Atlanta con la sua famiglia. "L'aiuto" è il suo primo romanzo.


LA MIA OPINIONE: Ho cominciato a leggere questo libro con  le migliori premesse e le aspettative sono state mantenute. Si tratta di un romanzo che definirei "d'equilibrio": non si sbilancia mai verso il comico, eppure fa sorridere e ridacchiare, non diventa mai drammatico, eppure a certi tratti è commovente, tratta un tema politicamente impegnato come i diritti civili eppure le grandi lotte di Martin Luther King Jr. rimangono sullo sfondo, così come l'omicidio Kennedy. Ben bilanciato quindi, ma anche di difficile definizione. E' sicuramente un romanzo molto al femminile, che ritrae la società americana degli anni Sessanta con tutti i suoi conflitti, sia tra "razze" (odio questo termine, per me siamo una sola razza, quella umana) che classi sociali. Lo stile è molto vario, in quanto ne troviamo ben 4: abbiamo il punto di vista (e lo stile) della dolce Aibileen, della sfrontata Minny, della scrittrice bianca upper middle class Skeeter e una terza persona immersa che compare solo per un capitolo per mostrarci tutti i mille volti della società di Jackson quando si incontrano alla Beneficenza. Devo dire che mi ha appassionata e fatto comprendere molto di più gli scheletri nell'armadio del Paese della Libertà, dove tutti erano liberi fintanto che rimanevano al loro posto o nel loro quartiere. Il focus del libro però non è tanto rivelare gli altarini, ma parlare del complicato rapporto affettivo tra domestica di colore e famiglia bianca WASP (White Anglo-Saxon Protestant), rapporto che poteva essere dei più teneri o dei più spietati. La vera protagonista infatti è Aibileen, non Skeeter (come si potrebbe pensare dalla sinossi in quarta di copertina), che ci spiega questo meraviglioso rapporto di affetto con i figli degli altri che cresce e deve veder mutare e andare via con gli anni, ma anche di quello freddo e travagliato che instaura con la madre dei bambini. Alla fine del romanzo, che rimane aperto sulle possibilità offerte da una conclusione e un inizio, abbiamo anche una postfazione dell'autrice, che ci rivela la parte autobiografica e i suoi timori nel dare voce a una domestica afroamericana. Beh, devo dire che questa era proprio la parte dolente del libro: mi sembrava che si rimanesse sempre sulla superficie e non si andasse a fondo nella critica sociale. Quindi il focus del libro non è tanto questo, quanto descrivere i rapporti affettivi che si instauravano fra il personale e la famiglia, fra le domestiche e fra le padrone di casa. Di certo esistono più livelli di intreccio di questi rapporti: vediamo come le domestiche facessero muro fra loro per proteggersi a vicenda, come le signore bianche si consigliassero e spalleggiassero a vicenda (sempre pronte però a pugnalarsi anche se qualcuna usciva dal gruppo) e di come i peggiori e migliori segreti di famiglia venissero custoditi, con timore o solidarietà, dal personale di servizio. Se qualcosa mi ha deluso del libro è stato il "terribile segreto di Costantine": non l'ho trovato così tremendo e sinceramente mi ero figurata scenari peggiori.
In conclusione, un libro che consiglio e spero che l'autrice si cimenti in altri lavori, crescendo e migliorando nel riportarci la vita in uno Stato a noi quasi sconosciuto come il Mississippi.



STELLA STELLINA: 4 su 5

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