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lunedì 9 dicembre 2013

Consigli per gli acquisti

"Scusi, sto facendo un regalo divertente a mia nipote, mi servirebbe un libro comico..."

"Sto cercando l'ultimo della Parodi"

"Sto cercando un libro che dica questo e questo..."

"L'ultimo di Fabio Volo, ma non è per me, me l'hanno chiesto. Com'è?"

Etc etc. 

Quando passo dai cugini librai in questo periodo, mi prende sempre un gran prurito. Alle mani, alla lingua... Cerco di star zitta, che mica è il mio lavoro vendere libri, ma mi verrebbe una gran voglia di dire la mia. Che poi io fallirei in due minuti netti, questo è altro conto. Ammiro tanto la pazienza dei cugini, ma soprattutto la voglia di leggersi delle boiate immani per poter dire la loro opinione anche sull'ultimo peto cartaceo del momento. 

Quindi, dato che qui non devo vendere nulla, traendo spunto dalle letture fatte in quest'anno, vi presento la mia personalissima lista dei libri per i regali di Natale (rullo di tamburi...).

- L'amorosa figura  (Roberto Piumini, narrativa Skira, euro 12,00, pagine 74). Piccolo, gradevole, scritto grande, con una bella grafica. Per: storici dell'arte, amiche romantiche anche con poca passione per la lettura, amici/e poeti, abitanti di Prato e Firenze;

- L'imprevedibile viaggio di Harold Fry (Rachel Joyce, Sperling & Kupfer, 310 pagine, euro 17,90 ). Per persone che hanno perso la speranza, amanti del trekking, amanti dell'Inghilterra, amanti delle piccole cose e dei libri introspettivi;

- Il mio nome è Nessuno (Il giuramento e Il ritorno) di Valerio Massimo Manfredi (Mondadori, copertina rigida o morbida, diversi prezzi, il secondo volume è pure a sconto nelle librerie Mondadori). Per gli amanti dei kolossal, per chi vuole avere sempre IL libro dell'anno, per amanti della mitologia e cultura greca, a chi ancora sbava sul culo di Brad Pitt in Troy;

- Anna Karenina (Lev Tolstoj, varie edizioni). Alle adolescenti che amano leggere e ancora non sanno cosa sono i grandi libri classici, a chi ama i classici e questo gli manca, a chi ama le grandi storie ottocentesche;

- Scritte (Fabio Ricci, 0111 edizioni, euro 13,20, pagine 156) Adolescenti in cerca di emozioni forti, a chi ama horror e splatter, per dimostrare a chi legge spazzatura che si può scrivere bene e far venire gli incubi allo stesso tempo;

- La piena (Mikael Niemi, Iperborea, euro 16,50, pagine 334) A chi legge soprattutto d'azione, a chi guarda i film catastrofici, ma anche per chi ama i romanzi collettivi e legge volentieri "le vite degli altri";

- Argento Vivo (Marco Malvaldi, Sellerio, euro 14, pagine 288) E che ve lo dico a fare? Ve ne avranno già parlato tutti, compresi i librai. In più ci metto: regalatelo a chi vuole sorridere un po';

- Una solitudine troppo rumorosa (Bohumil Hrabal, Einaudi, euro 9,50, pagine 117) Questo è l'unico libro che non ho recensito sul blog. Principalmente perchè credo di averne capito il 30%, ma se avete nella lista: filosofi, persone molto "strutte" (o istruite per i non toscani), poeti, amanti dei giochi di parole e della lingua in generale, è il regalo che fa per loro!

Questi i libri che hanno resistito al vaglio "regalo di natale", ma se leggete le mie recensioni ne troverete altri sicuramente adatti ad amiche/madri/suoceri/fratelli etc etc

Fatemi sapere la vostra opinione e se questa lista vi ha aiutato negli acquisti!

Vi lascio con una canzone che normalmente odio (in questi giorni mi "perseguita" in ogni negozio) ma che ho trovato in una versione che amo di più!! Buon inizio feste di Natale!!!




mercoledì 17 luglio 2013

Scritte- Fabio Ricci




TITOLO: Scritte
AUTORE: Fabio Ricci
EDIZIONI: Zerounoundici- anno 2009

LA TRAMA: Dan Solo è uno scrittore baciato dalla fortuna, che sembra avere avuto tutto dalla vita: successo, soldi, una bella famiglia, una fama che rimarrà negli anni a venire. Esiste però una storia molto diversa, una verità che si nasconde dalle luci dei riflettori per confondersi nel buio e nel sangue. Qualcosa nel suo passato che, nel bene e nel male, l'ha reso quello che è oggi. 
Un passato che non è morto e sepolto come credeva e che sta per tornare a chiedere il suo dazio, un'ombra maligna con uno strano oggetto che scintilla nella mano...


L'AUTORE: Fabio Ricci nasce a Prato il 19/08/1979, da sempre appassionato di lettura, muove i primi passi nel mondo della scrittura durante il liceo, prima attraverso una serie di racconti brevi e successivamente con la stesura di Scritte, il suo primo romanzo lungo, cui fanno seguito altri quattro libri di cui solo l'ultimo, Spielen, viene pubblicato nel 2011. Esso fa seguito al già citato Scritte, entrambi vengono pubblicati dalla casa editrice milanese 0111 Edizioni, reperibile online e attraverso le principali librerie previa ordinazione. I modelli di scrittura di Ricci sono soprattutto la narrativa anglosassone fantastica e quella più horrorifica di stampo americano, i miti sono i vari King, Matheson, Gaiman, ma ama molto anche il fantasy realistico alla Martin e la fantascienza degli intramontabili Asimov e Dick. Sul versante nostrano apprezza molto Ammanniti, Culicchia e Morozzi, esponenti di una scrittura fresca, giovane e d'avanguardia. L'autore ha potuto approfondire e coltivare la passione per il genere letterario grazie alla sua lunga esperienza lavorativa presso la Libreria Marzocco.


LA MIA OPINIONE: sorprendente. Per me questa esperienza di lettura è stata una scoperta vera e propria. Scoperta dell'autore e del genere, che vi dico subito essere un horror con incursioni splatter. Assolutamente lontano dalle mie letture solite, ma nonostante questo mi sono trovata a macinare pagine su pagine. Pagine che sono 156, quindi non tante, l'ideale per approcciarsi a un tipo di libro diverso dal normale o per provare un brivido in questo torrido luglio. Ora, non l'abbia a male l'autore ma per me questa è un'ottima lettura estiva. Si sa che è una definizione killer, che una lettura estiva può divenire un best seller ma mai un classico della letteratura. Invece io ritengo che tutto dipenda dal genere di lettore che si è. Certo, se normalmente non si va oltre le famigerate Cinquanta sfumature... Personalmente d'estate mi piace sperimentare cose nuove e fare incursioni in altri generi, chissà perché d'estate e meno d'inverno il mio cervello ha bisogno di stimoli diversi. Fabio Ricci con questo romanzo horror ha sicuramente colpito il mio immaginario e a tratti anche lo stomaco. Scritto con una padronanza di linguaggio ammirevole, la trama si snoda avvincente e affascinante, anche raccapricciante, attraverso il mondo oscuro e inesplorato della psiche umana. Devo dire che a questo autore non manca nulla sotto il profilo della costruzione delle frasi, gioca con le parole come se fossero care amiche e il suo stile raffinato mi ha veramente incantata. 
L'idea è veramente accattivante e originale: due scrittori a confronto, di cui uno deviato che ama incidere le sue storie sulla pelle delle persone, che si incrociano per tutta la vita portandosi via a vicenda gli affetti più cari, siano essi storie o persone; idea anche un po' morbosa direi, il che non guasta in un romanzo che si posiziona in questo genere. E devo dire che l'abominevole signor P mi darà gli incubi: devo ammettere di aver avuto il voltastomaco nel capitolo finale...
Veniamo ora alle note da esordiente: all'inizio l'utilizzo di nomi di imprecisata origine (non sono riconducibili a una lingua straniera in particolare, ma a diverse) mi aveva spiazzato e reso un attimo difficile calarmi nella trama, insomma non sapevo dove ambientare nella mia mente il romanzo. Poi invece penso di aver capito: non dare un'origine ai personaggi li rende puri abitanti della fantasia, di un luogo che può esistere soltanto nel tuo cervello, e in quello dell'autore. E' come uno spazio neutro su cui lo scrittore ti fa atterrare, come se ti invitasse a casa sua. Ora, forse mi sto facendo dei viaggi mentali, ma è quello che ho sentito. 
Poi, ho trovato alcuni dialoghi un po' stereotipati. La cosa migliora sensibilmente con l'andare del romanzo, ma il capitolo in cui si conosce la compagna dello scrittore, Sheila, mi è sembrato preso da un film un po' anni Ottanta. Insomma, non è che il mondo dei sentimenti sia reso proprio realisticamente lì. Invece, la dimensione familiare viene ricostruita con più precisione e, appunto, poi si va migliorando. 
Insomma, da leggere!!


IN DUE PAROLE: molto originale, inquietante e accattivante (e risottolineo: molto ben scritto!!)