Approfitto di una pausa forzata dal lavoro per aggiornare lo stato delle mie letture, così da anticipare anche le recensioni che troverete prossimamente.
Devo dire che questi calcoli renali si stanno rivelando di grande aiuto per procedere più speditamente nella lettura, in quanto sto quasi fissa a letto e per farmela passare meglio, leggo. Anche quei libri che a cose normali avrei già interrotto e lasciato sulla mensola polverosa degli "a metà". Che dire, forse dovrei suggerire ai ricercatori il legame tra calcoli e aumentata pazienza. O forse è perché Marito non sempre c'è per procacciarmi nuove letture... Uhm...
Comunque, rientra a pieno titolo nella categoria "quasi quasi ti lascio" il romanzo (racconto? Favola?) "Il piccolo burattinaio di Varsavia", Eva Weaver; mentre sta andando avanti con voluta lentezza, per meglio assaporarlo, "La traduttrice". Sarà che parla direttamente a quel lato di me che ho lasciato all'Università il giorno della discussione di laurea, la piccola linguista e aspirante traduttrice; sarà che è uno di quei romanzi intimisti e pieni di arrovellamenti psicologici che a noi donne piacciono tanto, ma lo adoro e non vorrei finirlo mai! È così pieno di citazioni letterarie e musicali che lo userò come spunto per future letture. E mi fa venire voglia di tornare all'Università. Maledetto!
Prossimamente poi ci infilerò l'ennesima lettura dell'omerico Odisseo, narrato da Valerio Massimo Manfredi. Non ho mai letto niente di lui e sono curiosa di scoprirlo.
A presto con le recensioni!!
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