Titolo: La cerimonia del massaggio
Autore:Alan Bennett
Editore: Adelphi
Trama: Clive è morto. Tutti conoscono Clive, solo che nessuno sa quanti e quali clienti avesse. Massaggiatore dalle doti mistiche, riusciva a sciogliere muscoli e cuore delle persone, concedendosi anche per qualche servizio extra, ovviamente a pagamento. Questa è la storia della sua commemorazione funebre, che vede star della tv, avvocati, politici, attivisti gay stravolgere una tranquilla chiesa di periferia londinese.
La mia opinione: Questa è una storia triste a lieto fine, comincia con me stesa a letto con un raffreddore, la prospettiva di dover lavorare il giorno dopo e un Marito premuroso che sfida la tempesta d'acqua abbattutasi sulla mia città per recarmi un qualche conforto. Il cugino libraio poi consiglia quello che a prima vista è un librino rosa shocking (colore che in letteratura ormai mi fa rabbrividire, grazie all'invasione dei titoli girlish della Newton). Leggendo la sinossi del libro però, mi è sorto il sospetto che questo autore potesse divenire un membro illustre del mio club di autori preferiti. E così è stato. Divertente, grottesco a tratti, ma mai grossolano o rozzo (e con un prete omosessuale con problemi di approcci sentimentali si poteva andare sul triviale), quest'uomo è la reincarnazione di Oscar Wilde. Fa sorridere con arguzia e ferocia nascoste sotto un cappotto molto inglese. Da leggere, da farci un film, è un must assoluto se avete amato l'irlandese più dandy del mondo, film come Funeral Party e vorreste, come me, Hugh Grant come Primo Ministro.
E ovviamente Marito ha anche ordinato "La sovrana lettrice", che non vedo l'ora di leggere!
In due parole: comico e tagliente
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