lunedì 17 marzo 2014

Percy Jackson e gli Dei dell'Olimpo- Il ladro di fulmini


TITOLO: Percy Jackson e gli Dei dell'Olimpo- Il ladro di fulmini
AUTORE: Rick Riordan
EDIZIONI: Mondadori (letto in e-book)


TRAMA: Percy Jackson pensava di essere un dodicenne normale. Certo, il suo pessimo carattere dava qualche problemino. E poi il fatto di non aver mai conosciuto il padre, essere stato sbattuto fuori da ogni singola scuola mai frequentata ed essere stato protagonista di numerosi, quanto bizzarri, incidenti. Ma, dopo tutto, chi può dirsi “davvero” normale? Di sicuro la sua speranza di vivere un’esistenza comune crolla miseramente quando, davanti ai suoi occhi, la prof di matematica si tramuta in una Furia, con la F maiuscola. Un mostro mitologico pronto a fargli le penne. Perché Percy è tutto, fuorché normale.
Per Percy, ci sono molte scoperte all’orizzonte: non solo gli dei esistono (e vivono a New York), ma lui stesso risulta essere figlio di un’umana e di Poseidone. Nel suo futuro ci sono imprese mitiche... e 3 mesi di addestramento al Campo Mezzosangue, la colonia estiva che ospita i suoi simili, creature metà umane e metà divine. Accanto a lui troverà amici sinceri: la tempestosa figlia di Atena e un goffo satiro che bruca lattine come se fossero la cosa più golosa al mondo...

LA MIA ESPERIENZA: Come avete avuto modo di leggere più volte su Facebook o sul blog, ero molto restia all'idea di leggere di un altro "predestinato" dopo Harry Potter, oltretutto se figlio di un dio greco descritto dalla mano di un americano. Eppure mi sono dovuta ricredere parecchio! Mi sono molto divertita a seguire le avventure di un dodicenne sfigatino, vessato da ogni tipo di bullo, umano o semidivino, alla ricerca di un oggetto mitologico che manco pensava potesse esistere, tantomeno in America: la folgore di Zeus. Non vi aspettate un altro Harry, lo stile è completamente diverso: si entra subito nell'azione, non vi è traccia di quella malinconia così british a cui la Rowling ci ha abituato e lo stile è molto diretto. Poche cose sono lasciate alla riflessione, devo dire che si intuisce abbastanza bene dove stanno le magagne, i traditori nascosti nell'ombra e in questo è più "da ragazzi" rispetto al coetaneo inglese. Ma non è scontato, anzi, si intuisce che Percy ha ancora molto da dare nei prossimi romanzi e, se non si fanno paragoni, è molto piacevole come protagonista. Dopotutto, è un dodicenne con le priorità di un dodicenne, non un eroe votato al sacrificio e mi piace molto che alla fine sia lui a dover maturare e non arrivi in soccorso una figura paterna sdolcinata che ci sarebbe stata tanto male. Apprezzo che si senta che lo scrittore è un insegnante che conosce i ragazzi e adoro, adoro, adoro l'idea che la dislessia, i deficit dell'attenzione e l'iperattività siano segnali di un'origine divina e non disabilità. Lo farei leggere a quei ragazzi (e non) che nel periodo scolastico si sono visti "marchiare" del simbolo dei diversi, come un piccolo indennizzo. Dopotutto, ancora ai miei tempi si guardava molto meno a queste cose e i ragazzi venivano bollati come "studenti difficili", proprio come alla Yancy, la scuola di Percy. E a chi non sarebbe piaciuto ridurre in cenere la propria insegnante di matematica?
Inoltre, scordatevi il film, che ho trovato penoso, scordatevi i figherrimi Sean Bean, Pierce Brosnan e Uma Thurman: Poseidone è descritto a metà tra un surfista di mezza età e un pescatore, Zeus come un magnate di Wall Street, la Dodds come una cinquantenne metallara e così via. Tutto è molto meno epico del film, ma più originale e non scontato e proprio per questo mi è piaciuto un sacco!


IN DUE PAROLE: avventuroso e divertente

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