sabato 2 novembre 2013

Valerio Massimo Manfredi a Lucca Comics & Games 2013

Oggi sono andata, giàgiàgià, all'incontro di Valerio Massimo Manfredi all'interno di Lucca Comics & Games 2013. Nonostante la pioggia, la città era come al solito ripiena di cosplayer e nerd, quindi il pubblico non è mancato. L'intervento del Valerione nazionale si è svolto all'interno del bellissimo auditorium di San Romano, che finalmente sono riuscita a vedere, in quanto quasi sempre chiuso. Ecco una foto della chiesa una mezzoretta prima dell'inizio. Ho apprezzato molto l'uso della luce blu, a mio avviso molto intellettuale ed evocativa, quasi in tema per un libro che si svolge più che altro in mare.


Il canuto cantore si è presentato puntualissimo alle 14, senza fastidiosi ritardi né divismi (la macchina organizzativa è portentosa, ma a volte i ritardi si accumulano e ahìnoi). E' arrivato così, alla zitta e all'improvviso, senza tante attese né applausi di incoraggiamento. Ce lo siamo trovati sul palco e io, che tanto per cambiare parlavo, non me ne sono manco accorta dapprima.


Una breve, brevissima presentazione da parte dell'organizzazione e via, un'ora di monologo. Il Valerione era così come lo vedete, davanti al palco, in un overall nero molto intellettuale e con aria da consumato attore teatrale (e capacità anche), ci ha trasportati nel suo mondo, nella sua Odissea.


Dapprima ha affrontato un po' i perché e i per come si scrive ancora oggi questa storia un po' datata ("Non c'è altra storia all'infuori di Ulisse") e con un italiano bellissimo ci ha incantati, tanto che neanche per un secondo mi sono distratta a pensare ad altro. Devo dire che ho sentito una punta di autocompiacimento, ma se non ce l'ha lui, chi deve avercela? Insomma, non mi ha infastidito, a volte la falsa modestia è peggio.

Il narratore, con fare da aedo, mi ha trasportato con sé in quel mondo fatto di déi e guerrieri, sono stata fra le rovine di Ilio (" [...] perché Troia brucia. Sempre."), fra le cosce di Calypso, ho combattuto Scilla e Cariddi, ho pianto per Penelope, ho visto il "fondo nudo del mare" e mi sono attaccata a quell'albero di fico lì per non cadere dentro il maelstroem. Ho arringato la folla dopo aver sconfitto i Proci e ho seppellito Argo. Lettura questa straziante, che mi ha commosso fino alle lacrime. Ho rivissuto e riscoperto una storia che mi porto dentro fin dalla più tenera infanzia e che ho ritrovato, come un caro amico, di quelli che si danno un po' per scontati, ma che ci accompagnano per tutta la vita...

E mentre ero ancora immersa in questo sogno di luce blu, ecco che la fila per gli autografi si era già formata! Un brusco risveglio e un salto, hop, sopra le persone rimaste sedute, per mettersi in coda. Veramente veloce e impersonale devo dire, in quanto si giocava a risparmiare anche due secondi a persona ("Perché tutto conta", come mi ha detto uno dello staff), ma alla fine il mio librino firmato l'ho avuto. 

Ed ecco la prova provata:

Insomma, bella esperienza. Complimenti al Valerione, all'organizzazione svizzera e grazie alle Muse che ci hanno ispirato un'altra volta...

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