Ciao a tutti!
Ecco la review del libro
Death by darjeeling di Laura Childs letto nel mese di febbraio in lingua originale. Questa autrice non è edita in Italia, purtroppo. Il libro l'ho acquistato durante uno dei miei tour esplorativi alla Waterstones di Londra (Piccadilly, sei piani di libri, il mio paradiso!). Come già anticipato nella scheda introduttiva fatta nella TBR Pile, si tratta di un
cozy crimes secondo la classificazione della libreria, ovvero qualcosa di simile ai
gialli rosa.
TITOLO DEATH BY DARJEELING
AUTORE LAURA CHILDS
EDIZIONE ORIGINALE BERKLEY PRIME CRIME
PAGINE 242
PREZZO £7,50 /$7,99
L'autrice: Laura Childs è lo pseudonimo di Gerry Schmidt, ex proprietaria/amministratore delegato/direttore artistico di una società di marketing di Minneapolis, la Mission Critical Marketing. Inizia per lavoro a scrivere testi per le pubblicità, così tenta il settore delle sceneggiature, senza successo. Si dedica con miglior esiti alla scrittura di gialli. Il
New York Times la consacra autrice bestselling grazie alle vendite delle sue serie:
the Tea Shop Mysteries, the Scrapbooking Mysteries e
the Crackelberry Mysteries. E' una consumata bevitrice di thè, amante dei cani e viaggia frequentemente in Cina e Giappone con il dottor Bob, suo marito e professore (fonti:
Berkley Prime Crime,
sito di Laura Childs).
Trama: Di solito l'Indigo Tea Shop di Charleston è un'oasi di calma. Ma proprio durante il tour delle case storiche, di cui la proprietaria del negozio Theodosia Browning sta curando la ristorazione, uno degli avventori viene trovato morto con una tazza di thè stretta nella mano! Non di meno, si tratta di Hughes Barron, imprenditore edile senza scrupoli... La reputazione di Theodosia è a rischio. Aiutata dai suoi amici e colleghi, Theo si mette a indagare sul mistero del darjeeling mortale e scopre diversi possibili sospetti: Tanner Joseph, fiero ambientalista con un conto in sospeso per lo sfruttamento del territorio, Timothy Neville l'ottuagenario presidente della Società Storica che si oppose all'elezione di Hughes Barron nel consiglio. E lo sgradevole socio di Barron, che può trarre alti profitti da un atto di compravendita abilmente scritto!
La mia opinione: Questo libro è partito con i presupposti per essere il mio libro di evasione del mese, di cui ogni tanto sento il bisogno. Sinceramente, non pensavo mi prendesse tanto: sono finita incollata alle pagine, a pregustare il momento, fra un lavoro e l'altro, di raggomitolarmi nel letto con una tazza di camomilla, il gatto sulle coperte accanto a me e questo librino fra le mani. Ma partiamo con ordine.
L'aspetto: la copertina, come potete vedere è deliziosa, l'edizione in paperback molto leggera e maneggevole e ha la morbidezza giusta per "strapazzare" un po' le pagine, quindi ottimo da portarsi dietro in borsa o nella vasca da bagno! Il prezzo poi è assolutamente accessibile a tutte le tasche.
Il tema di sottofondo, il negozio di thè, è una chicca per tutti gli amanti di questa bevanda, che inizia a conquistare anche noi italiani. Io, da appassionata di infusi e co. (tanto da servirli anche al mio matrimonio!!) mi sono sentita assolutamente coccolata da questo libro, dove alla fine si può anche trovare una ricetta facile facile da fare col thè e le uova.
La trama è ben scritta e congegnata. Scorre benissimo, gli eventi si susseguono senza pause e i capitoli corti, a volte cortissimi, aiutano nella lettura. Vi troverete a macinare pagine senza neanche accorgervene! Il lessico è ricercato, per cui può essere d'aiuto un dizionario (io usavo una app sul cellulare). Il linguaggio utilizzato dall'autrice è molto colto, sopratutto nei dialoghi di Drayton, "professore del thè", personaggio che offre un ottimo pretesto per raccontare un po' di cultura della bevanda e dare dritte sulla preparazione perfetta. Per me è stato avvincente e stimolante andare alla ricerca di termini nuovi e devo dire che non me lo aspettavo giudicando "il libro dalla copertina". Non si può dire però che sia un limite importante per un lettore italiano, in quanto il risultato è molto gradevole e comprensibile.
Ora passiamo a piccolissimi nei che ho riscontrato. Il personaggio di Theodosia è incredibile: bella, intelligente e col fiuto degli affari, ma al tempo stesso nobile d'animo, sempre pronta a correre in soccorso di persone e animali in difficoltà, circondata da amici leali e proveniente da una facoltosa famiglia di Charleston con radici antiche... Insomma, un po' troppo! Devo dire che questa perfezione mi ha fatto sentire piccola piccola, non ho trovato tratti (tranne l'età anagrafica) che mi abbiano fatto identificare almeno un po' nella protagonista. Non so dire se è un limite culturale o mio, ma Theo è a volte troppo perfetta. Ciononostante non risulta antipatica e l'ho seguita comunque bene. Ma le ho preferito altri personaggi collaterali, come la cuoca Haley, studentessa universitaria perennemente indecisa sui corsi da seguire e molto spesso preda delle emozioni. Insomma, un po' di difetti a volte aiutano.
All'inizio avevo pensato che, per essere un libro southern, ambientato nel Sud degli Stati Uniti, avesse poca atmosfera, in quanto si viene catapultati subito nell'azione. In tal senso venivo dall'esperienza di Charlaine Harris e la serie di Sookie Stackhouse. Invece, piano piano mi sono resa conto che il linguaggio dei personaggi minori, lo slang e le attente descrizioni della case storiche, dove si respira ancora un'aria da Rossella O'hara, e dei giardini (i giardini! Lussureggianti e misteriosi giardini!) mi avevano calato meglio in quella realtà, tanto da confermarmi nella decisione di includere Charleston nel prossimo viaggio dedicato al sud statunitense!
Stella stellina 4 su 5